Recensione: Il Sacrificio del Cervo Sacro, l'anestesia dei sentimenti ed il paradosso del sacrificio
- antoniovalentino5
- 23 feb 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Rotten Tomatoes: 80 %
Voto The House: 7.9
Attualmente disponibile su: Tim Vision / Amazon Prime Video

É l'essenza stessa del sacrificio, la sua ontologia semantica, ad essere messa in dubbio nel corso della pellicola di Yorgos Lanthimos. Come puó il sacrificio declinarsi nella minima perdita possibile per l'uomo, quando dovrebbe essere una mancanza così pervasiva da mortificare il concetto stesso di vita e umanità?
Se il sacrificio diviene una gara a "perdere il minimo possibile", come puó definirsi reale ed autentico? Ed ecco che la vicenda assume rilievi parossistici e parodici; é la ridicolizzazione dell'epos greco, la frustrazione del mito di Ifigenia in Tauride. L'epoca attuale é così corrotta, così sporca, così malata, così perversa (come é perverso in maniera macabra il rapporto umano e sessuale tra il dott. Steven Murphy e Anna Murphy, interpretati dai magnetici Colin Farrel e Nicole Kidman) che anche un sacrificio diviene una forma di sotterfugio, uno sfuggire alle proprie responsabilità, un inganno dell'ineluttabilità del destino.

La pellicola, che non c'è neanche bisogno di dirlo, é "lanthimosiana alla seconda", é scandita dalle note di György Ligeti insieme alla compositrice russa Sofia Gubaidulina (Et Expecto, De Profundis, Fachwerk, Rejoce). I brani della Gubaidulina appaiono come l'onomatopea delle immagini di Lanthimos; valgono come un’eco di rimembrance dell’antica tragedia di Ifigenia, musa ispiratrice dell'intera pellicola.

La tragica anestesia dei sentimenti conduce il magnifico regista greco (Dogtooth, The Lobster, La Favorita tra le pellicole più celebrate e premiate a livello internazionale) a cantare come un rapsodo distaccato e asettico una tragedia familiare violenta e spietata. Fa leva sul nostro disagio, sulla nostra inadeguatezza, sulla nostra apatia celata. L'uomo diviene rito, diviene gesto, diviene interpretazione di un personaggio. Senza cuore e vita propria, l'uomo resta nudo dinanzi alla propria inettitudine.
E' l'anestesia generale del film la declinazione estremista dell'anestesia generale che viviamo ogni giorno?
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