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Il Riflesso del Cinema: "Giù la Testa" (Parte 3)

  • Salvo
  • 4 mar 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Rotten Tomatoes: 92 %

Voto The House: 9,3

Attualmente disponibile su: Tim Vision / Amazon Prime Video / Now / Rai Play




… ed il tradimento di Nolan si compirà dentro un Irish Pub, luogo tra i più conviviali, a differenza di quello di Villega in cui l’uomo, pur in compagnia, sta solo con sé stesso davanti la Morte, illuminato a spettro, coartato a verme, spazzato in polvere. Lo sguardo che tradisce, però, è lo stesso, anzi è un non sguardo; il dottore china a terra gli occhi perché non può osservare l’orrore che ha generato mentre Nolan lo alza solo per indicare ed infine confermare con brevi, stanchi, cenni di testa i suoi amici traditi. Siamo immersi, volenti e non, dentro un mistero di nequizia, un pozzo profondo che pesca nell’oscuro dell’animo umano: il tradimento. L’orrore che suscita nasce certamente dal fatto che esso vìola i necessari o facoltativi patti che si contraggono tra uomini per saldare la vita civile e quella privata in una convivenza pacifica. La sottile trama che la Fiducia tesse non è che una tenue, ariosa “apertura a…” perché l’uomo, in primis, è un progetto che per compiersi dovutamente ha bisogno degli Altri; il sentirsi ingannati, defraudati, consegnati, sospinge nei luoghi privati del rancore, dell’astio, della diffidenza, dello scetticismo.


(Gli Amanti, Renè Magritte)


Sentimenti di amicizia, amore, condivisione o complicità svenduti in genere per convenienza personale, la quale non contempla mai il bene dell’altro: una finestra murata, occhi senza pupille. Interessante il luogo ove si concentra il muto ed intenso dialogo tra John e Nolan; non si guardano mai direttamente se non nell’epilogo, a tradimento avvenuto. Pensieri e sentimenti che convergono roventi in un luogo particolare, uno specchio, quasi che si abbisognasse di un luogo che funga da mediazione perché insostenibile riuscirebbe il franco, diretto guardarsi negli occhi. Speculo ustorio che concentra incandescenti istanti, l’infinito tempo che esiste nei pochi secondi in cui si decide se continuare ancora insieme la parabola esistenziale intrisa di Lotta e di Amore o abbandonarsi alla deriva di un Potere che, forse, ti lascerebbe in vita in cambio di un tradimento. Com’ è strano lo specchio; da luogo privilegiato in cui Dioniso contempla il Mondo come un Tutto, per arrivare progressivamente a ciò che Marc Augé teorizza come “non-luogo”.



Una zona di passaggio, cioè, di uomini che non fanno Umanità ma si pongono come puro e nudo atto di esistenza, biologica presenza che non rimanda ad altro. Malintesi, equivoci, incomprensioni avranno terreno fertile in mancanza di sincerità; balugina così sospeso ed ambiguo il sorriso di Nolan quando il suo amico lo libererà delle guardie che lo tengono in ostaggio. Certamente auspica la sua liberazione, una prosaica fuga verso la libertà od una fuga dalla propria corporalità sotto i colpi di fucile dell’amico. Si rimane, perciò, sospesi tra le maglie dell'interrogativo...


Autore: Salvo

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